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CLARISSA PALMER, UMANA- studentessa, modella -
Come al solito la sveglia suonò alle 7:00 in punto. Il rumore assordante di quella sveglia rimbombò come un martello pneumatico nella mia testa svegliandomi da un bellissimo sogno.Dissi qualcosa di icomprensibile come No,non è giusto,non voglio alzarmi e poi allungai la mano sul comodino in cerca del pulsante per spegnere la sveglia.Quella mattina ero davvero stanca la sera prima avevo fatto tardi al lavoro ed ora non avevo proprio voglia di alzarmi ed affrontare una mattinata di lezioni,compiti e interrogazioni e oggi mi toccava anche il teatro, eh già, lo avrei fatto assolutamente almeno di andarci ma se partecipavo avrei alzato un pò la media scolastica e a me serviva così avrei potuto anche fare la domanda per la borsa di studio. Mi trascinai a fatica dal letto e raggiunsi il bagno e dopo la cucina. Raggiunsi il scuola e mi precipitai di fretta in teatro per le prove. La prof mi squadrò da capo a piedi al di sopra delle sue lenti e mi fece un segno di mettermi in fila con gli altri.C'erano tanti ragazzi e ragazze che non conoscevo vabbè a parte che io avevo una cerchia ristretta di amici ma questa era un altra storia. Iniziò a leggere la trama e i ruoli di ognuno dalla sua carteletta.A volte i sogni sono la realtà delle nostre illusioni
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Nonostante ogni mattina dovessi potarmi appresso mia sorella, persona che ci teneva ad essere puntuale e che era lei stessa a buttarmi giù dal letto ad orari per me assurdi pur di arrivare in orario, riuscivo ogni volta a far tardi.
Come succedeva?
Molto semplicemente rimanevo fuori, nei parcheggi, ha parlare con gli amici che mi ero fatto molto velocemente a pochi giorni del mio arrivo in quella nuova scuola, non ero mai stato un tipo troppo timido, anzi, ero forse la persona più estroversa di questo pianeta.
Comunque una volta accumulato il solito ritardo, facemmo per entrare con calma nei corridoi ormai vuoti di quell'istituto, seguii gli altri tre ragazzi fino a che uno di loro non mi ricordò di uno spiacevole appuntamento: lezione di teatro.
Dio...
Quando lo avevano saputo mi avevano preso in giro ed ancora si divertivano a rinfacciarmelo!
Ovviamente non era stata una mia idea, ma era stata suggerita ai miei genitori dalla coordinatrice di classe che voleva subito porre fine a quel mio comportamento un po' fuori dagli schemi e che riteneva fosse causato da quel nuovo ambiente: quindi cosa c'era di meglio dell'ambientarsi nella nuova scuola, tra i nuovi compagni, seguendo lezioni di recitazione?
Odiavo quelle attività.
Comunque entrai nel teatro della scuola, beccandomi un occhiataccia dell'insegnante che intanto stava leggendo qualcosa a tutto il gruppo, a cui non prestai subito attenzione.
Mi misi alle spalle di una ragazza al quale mi avvicinai appena per parlare a bassa voce.
< Cosa mi sono perso? >Let there be light!
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La professoressa si poggiò le lenti sulla punta del naso e iniziò a leggere la trama della storia.
Quando iniziò a parlare la mia mente vagava oltrove e speravo soltanto che mi assegnasse una piccola parte anche perchè non potevo dedicargli tanto tempo, le mie giornate erano equamente suddivise in lavoro e studio.
I miei pensieri furono interotti da una voce, mi girai e vidi che il ragazzo che era appena entrato mi domandava cosa era successo fin'ora.
Lo risposi sottovoce "anche io sono arrivata da poco,ma non ti sei perso niente di importante."Ritornai nei miei pensieri.
Non avevo mai visto quel ragazzo,in effetti non conoscevo nessuno in quella stanza ma almeno li avevo visti in giro per la scuola e i corridoi invece a lui pensandoci bene non lo avevo visto nemmeno lì. All'improvviso all'improvviso sentii il mio nome insieme a quello di un altro ragazzo e io subito mi misi all'attenti.
La prof proniunciò le uniche due parole che non avevo proprio voglia di sentire in quella giornata: ruolo di protaonista. Sbuffai.
Non capivo la sua scelta non avevo niente di particolare per avere un ruolo così importante e poi tra l'altro non ero neanche tanto portata per la recitazione.A volte i sogni sono la realtà delle nostre illusioni
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Fortunatamente non ero un tipo timido e forse stare su un palco al centro dell'attenzione di tutti i presenti non mi sarebbe poi dispiaciuto, l'unico problema era che non sapevo se riuscivo a recitare o meno.
Non avevo mai provato e mi era passato per la testa questo discorso, non ero nemmeno un grande appassionato di cinema, figuriamoci se conoscevo qualche tecnica o qualche famoso monologo.
Ma che era venuto in mente a mia madre?!
Comunque la ragazza davanti a me disse che non mi ero perso niente di importante e visto che la professoressa stava iniziando a leggere le parti assegnate le prestai quel minimo di attenzione per capire che ruolo avessi in quella buffonata.
E se una cosa poteva andar male, sarebbe sicuramente andata nel peggiore dei modi!
Quindi quando sentii che avevo il ruolo di co-protagonista mi misi l'anima in pace...
La protagonista, che si chiamava Clarissa Palmer, doveva essere la ragazza di fronte a me, vista la sua reazione, quindi non tutto veniva per nuocere: almeno era una bella ragazza!
< Sei tu Clarissa, giusto?
Io sono Connor... >
Dissi poi quando l'insegnante finì con quell'elenco delle varie parti.Let there be light!
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Dopo l'assegnazione delle parti e la lettura della trama che tra l'altro non ho prestato neanche tanta attenzione dello spettacolo che si sarebbe tenuto di li a pochi mesi la professoressa ci salutò e ci diede appuntamento alla prossima settimana per l'inizio delle prove.
Avrei dovuto programmare di nuovo i miei impegni e farli lasciare uno spazio anche per lo studio e così quel poco tempo libero che mi restava quella volta a settimana l'avrei dedicata al teatro.
Mi andai a sedere sullo scalino del palcoscenico con i gomiti sulle ginocchia e il viso un pò imbronciato.
Dopo un pò si avvicinò il ragazzo con cui avrei dovuto recitare e si presentò. "Si sono io,piacere"
lo risposi sorridendo e allungando la mano. Non tutti i mali venivano per nuocere almeno era un bel ragazzo. "Lo sai non ti ho mai visto da questi parti,sei nuovo in città?"A volte i sogni sono la realtà delle nostre illusioni
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Non avevo mai dato troppo peso alla cosa fino a che non capii che i miei facevano sul serio e pretendevano di vedermi fare quel corso...
Avrei potuto scommettere qualsiasi cosa che in quella storia c'entrava anche mio fratello che, non appena sentita l'idea, aveva convinto tutti su quanto mi avrebbe potuto far bene!
Comunque ormai era inutile lamentarsi e forse si sarebbe potuto rivelare interessante al di fuori di ogni aspettativa!
L'insegnante una volta finito di leggere le parti si congedò anche e la maggior parte degli studenti la seguirono uscendo, tranne la ragazza che si andò a sedere ad uno degli scalini del palco.
Mi avvicinai a lei parlandole e quando mi offrì la mano, la strinsi sedendomi accanto a lei: perché perdere l'occasione per parlare con una bella ragazza?
< Si...
Sono arrivato questa estate, sono Australiano. >
Risposi.
< E no, nemmeno la giù o mai messo piede su un palco! >
Scherzai fingendo di precedere una sua domanda, ma era un modo carino per mettere subito in chiaro che non avevo idea di come funzionassero quelle cose.Let there be light!
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Non c'era più nessuno ho teatro ero rimasta solo io con i miei pensieri.
Non mi andava di andare a lezione poi ciò che la faceva svanire del tutto e che avrei dovuto reggere due ore di matematica la materia che odiavo in assoluto preferivo perfino di più teatro.
Connor si sedette accanto a me e iniziammo a parlare. Forse mi avrebbe fatto bene un pò di compagnia invece di rimanere da sola a pensare che di certo non avrei risolto niente.
Mi faceva sempre piacere conoscere nuove persone magari un giorno avrei incontrato una persona di cui mi sarei fidata realmente.
Australia...non ci sono mai stata mi piacerebbe visitarla.
Poi aggiunse che non era stato mai su un palco d'altronde come me eravamo nella stessa situazione.
A chi lo dici! risposi per poi aggiungere sorridendo secondo me passeremo molto tempo insieme a provare.A volte i sogni sono la realtà delle nostre illusioni
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Edited by äpple - 22/2/2013, 17:29. -
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Mi risultava molto semplice parlare, anche con le belle ragazze come quella seduta a fianco a me ed in molti invidiavano la mia scioltezza, anche se davvero non capivo cosa ci fosse di difficile: si trattava di aprire la bocca e mettere le parole nell'ordine giusto!
In ogni caso non ci vedevo nulla di troppo eccezionale in quello che facevo, in fondo se avessi fatto pessime figure cosa mai sarebbe potuto accadermi di tanto grave?
Esattamente nulla.
Disse che le sarebbe piaciuto visitare il mio paese ed io ciò risposi con un alzata di spalle.
< Sicuramente non è Los Angeles... >
Dissi con un sorriso, in fondo erano due posti completamenti diversi ma sicuramente entrambi belli a modo loro, non mi era dispiaciuto poi tanto trasferirmi in quella famosa città Americana.
< Su questo ci conto!
Io non ho nemmeno idea da dove iniziare... >
Aggiunsi alla sua considerazione sul passare molto tempo insieme a provare, appena avrei visto i miei amici glielo avrei rinfacciato subito e invece di deridermi sarebbero stati invidiosi.Let there be light!
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"Io invece la trovo troppo caotica Los Angeles"
Mi persi un pò nei miei pensieri.Mi mancava la California, la tranquillità e le sue spiagge immense con la sabbia color oro e il mare limpido.
Mi ricordai quando era bambina e mio padre mi portava a comprare il gelato in uno di quei furgoncini bianchi che sostano lungo le spiagge durante l'estate.
Il mio gusto preferito? Il limone naturalmente.
Guardai l'orologio, mi ero proprio dimenticata della lezione di matematica,ormai era iniziata da mezz'ora, mi piaceva stare lì a parlare dimenticandomi di tutti e di tutto e ogni volta ogni tanto serviva che lo facessi avevo troppe responsabilità per la mia età e dovevo vivermela un pò.
"Il tempo è volato, avevo una lezione ma non mi va di andarci"
Non volevo pensare nemmeno più al teatro per il momento, non era di certo una delle mie priorità nella vita comunque fosse andata sarebbe stato un sucesso.
poi aggiunsi "Se non hai altri impegni, ti va di andare a prendere un caffè?magari ti faccio anche da guida turistica" dissi sorridendo.A volte i sogni sono la realtà delle nostre illusioni
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Anche Melbourne era caotica, sicuramente...
Certo, non quanto Los Angeles che era conosciuta per avere il peggior traffico stradale del mondo dopo Tokyo, ma per ora non mi era mai capitato di rimanere imbottigliato nel traffico.
Mi spostavo quasi sempre in moto e si sa che su due ruote certi problemi non si hanno!
Comunque disse che il tempo era praticamente più in fretta di quanto si aspettasse e che aveva una lezione.
Connor era sulla stessa barca e condivideva con lei la poca voglia di mettersi seduto, davanti ai libri e seguire le lezioni delle ore successivi quindi accettò ben volentieri la proposta della ragazza.
< Siamo in due... >
Dissi infatti riferendomi alle lezioni che in teoria ci stavano aspettando e certamente quando mi alzai non lo feci per andare a cercare la mia aula, ma le offrii la mia mano per alzarsi, che gentiluomo, eh?!
< ... Ho proprio bisogno di una guida turistica! >
Aggiunsi poi con uno dei miei sorrisi che solitamente riscuotevano un certo successo.Let there be light!
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Mi alzai dallo scalino del palco afferrando la mano di Connor che carino pensai e subito dopo mi ritrovai all'impiedi vicino a lui. Era molto alto gli arrivavo alla spalla dopotutto io non era così bassa ero circa un metro e settantacinque anche perchè non mi avrebbero preso di sicuro come modella.
Mi sistemai un pò i vestiti che avevo indossato quella mattina di fretta e passai una mano dietro ai pantaloni per togliermi un pò di polvere poi lo guardai che sorrideva dovevo ammettere che era proprio carino.
"Lo sai potresti fare il modello, hai tutte le caratteristiche per farlo." gli dissi senza pensarci tanto su mi venne d'istinto fargli un complimento carino anche se non era tanto da me esporsi infatti quando subito qualche secondo dopo ci pensai su a quello che avevo appena detto mi arrosii. Per togliermi da quella situazione imbarazzante mi avviai verso la porta "Andiamo "A volte i sogni sono la realtà delle nostre illusioni
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La ragazza si alzò afferrando la mia mano che poi lasciò per sistemarsi i vestiti.
Quella ragazza più la guardavo più mi sembrava bella ed interessante, quindi di certo quel giorno non avrei perso l'occasione di farmi avanti, prima o poi.
Anche se ero un tipo abbastanza estroverso alle volte ero abbastanza intelligente che buttarsi a capofitto in qualcosa era dannatamente sbagliato.
< Davvero!? >
Risposi più che altro divertito da quella sua considerazione sul fare il modello.
Non avevo la mia idea su cosa bisognasse avere come caratteristiche fondamentali per poter fare quel lavoro, ma io di certo non avrei intrapreso quella carriera, non faceva proprio per me!
< Io non mi ci vedrei proprio...
Ma si, andiamo! >
Feci eco quando la ragazza si avviò verso la porta e finalmente fummo fuori da quel posto non troppo illuminato e ci dirigemmo verso la caffetteria.
< Tu invece dovresti seriamente fare la modella, sei splendida... >
Dissi non avendo la minima idea che già lo fosse, ma dopotutto venivo da un altro paese, che ne potevo sapere?Let there be light!
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"Grazie" risposi imbarazzata, i complimenti mi facevano sempre un certo effetto e poi aggiunsi "Ehm,in verità er pagarmi gli studi lavoro come modella" dissi toccandomi una ciocca di capelli.
Attraversammo tutto il corridoio della scuola con la testa abbassata cercando di non guardarlo e sperando di non fare brutti incontri sopratutto di non incontrare qualche professore che mi avrebbe tirato con le orecchie fino in aula ad ascoltare la lezione.
In quel momento non mi avrebbe fatto che bene distrarmi un pò e non pensare a niente, appena mi mettevo ad un posto da sola a pensare mi riaffioravano brutti ricordi e non volevo più ricordare non quello.
Dopo tanti anni ancora non l'avevo superato e credo che non lo supererò mai, sarà sempre con me,una parte della mia vita purtroppo.
In fondo si trovava il bar e stranamente era più affollato del solito, avevo una gran fame anche perchè la mattina non avevo fatto colazione perchè mi ero svegliata troppo tardi e nonostante tutto ero arrivata lo stesso in ritardo alla lezione.
"Allora io vado a cercare un tavolo, a me prendi un caffèlatte con un cornetto"
e sorrisi.A volte i sogni sono la realtà delle nostre illusioni
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CONNOR 'CONNIE' STARK.
Sorrisi nel vederla ringraziarmi con un leggero imbarazzo e quando poi disse che si pagava gli studi facendo proprio quel lavoro rimasi sorpreso, ma non più di tanto, in fondo era davvero bella.
< ... Avrei dovuto immaginarlo! >
Dissi infatti sorridendo divertito.
Che fosse famosa a livello locale o forse anche un po' di più era possibile, ma purtroppo io non avrei mai potuto saperlo almeno che non mi fosse imbattuto in qualche suo lavoro.
Comunque arrivammo nella caffetteria, insolitamente affollata.
< Arrivo subito. >
Dissi facendo segno affermativo alla sua richiesta che esaudii dopo qualche attimo di fila e raggiungendola al tavolo tenendo con una mano i due bicchieri di cartoncino contenenti il caffèlatte, uno per lei ed uno per me, e nell'altra mano un piattino con il suo cornetto.
Trovarla non fu difficile, essere un licantropo aveva i suoi vantaggi, tra cui un olfatto sviluppato: quindi individuare il suo profumo e raggiungerlo fu semplice.
< Dio...
Non immaginavo ci potesse essere tanta gente qua dentro! >
Dissi sedendomi e porgendole davanti le sue ordinazioni.
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CLARISSA "CLA" PALMER
Io nel frattempo andai a cercare un tavolo e ancora non mi spiegavo perchè era tanto affolata eppure non era ancora ora di ricreazione erano appena le dieci del mattino e le lezione erano iniziate a pieno ritmo.Avevo scelto il bar proprio per stare un pò tranquilla ma forse era meglio se sarei rimasta in teatro fin quando quando qualcuno non mi avrebbe cacciata.Mi andai a sedere in un tavolo in fondo alla sala un pò lontano da tutto quel baccano non mi piaceva stare tanto al centro dell'attenzione anche se può sembrare una contraddizione visto il mio lavoro.
Connor arrivò dopo qualche minuto con il caffèlatte e il cornetto.Non ebbe nessuna difficoltà a cercarmi tra tutte quelle persone anzi,si diresse subito nella mia direzione.
"Di solito non è così affollato,forse oggi nessuna ha voglia di seguire le lezioni" dissi alzano le spalle.
Afferrai il mio cornetto e gli diedi un morso e dopo esclamai
"Che buono" dissi per poi bere un sorso di caffèlatte.
Forse stavo per dire una cosa che in quel momento non c'entrava niente ma era l'unica cosa che mi venne in mente in quel momento giusto per iniziare a parlare un pò di qualcosa.
"Forse adesso penserai che sono una ragazza strana ma in quel poco tempo libero mi piace leggere libri sui vampiri,streghe,lincantropi insomma tutto quello che è sovrannaturale diciamo mi ha sempre affascinato quel mondo" dissi dando un altro morso al cornetto e non sapendo di averne proprio uno davanti.
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let's go! |
